Fammi tornare a Pointe du Raz ad abbevararmi di sogni...oppure fammi toccare di nuovo la croce di pietra al Cabo da Roca. Quando vedevo l'oceano infinito non esisteva il tempo - e lo spazio è un'illusione. Sai? Voglio la pace che ti sovrasta quando non ti accorgi delle ore: tutto è superfluo...e ti culla il silenzio.
E quando il sole si inabissa ti senti cadere, ti uccidi di vertigine, e sei tu - solo, con te stesso.
Fammi tornare a correre tra gli scogli così alti da toccare il cielo, umidi di sale e di pericolo. Lascia che mi spinga in controluce e che del mio corpo non possa esistere un'immagine. Tremerò dell'ululato del diavolo tra la spuma di sale e le gole. Scivolando mi strozzerò di affanno...e scoprirò che respiriamo ancora.
Aspetterò la notte che sembrerà giorno e riderò d'isteria, paga d'aver trovato il nulla al di là dell'oltre.
Questo è quel che cerco.
E non avrò bisogno di dar nome alle cose, perché allora nell'anima non esisterà un solo nome giusto.
lunedì 8 novembre 2010
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