C'era una rosa sulla passeggiata per il molo di levante.
Un gambo nudo e scorticato, il capo calvo di petali ed una gonna di carta stagnola che luccicava al sole.
Calpestata da suole e vecchia pioggia, un corpo straziato vivo.
Il mio destino è il tuo destino. Anche a te sono rimaste le spine addosso.
Le spine a volte non si tolgono nemmeno con i coltelli da giardiniere.
Spero che ti sia stato preferito un bacio. Non voglio che anche le rose siano un rifiuto del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento