L'Arcano inesistente.

Tra i Trionfi c'è chi è Matto e non sa dove stare. C'è chi è Appeso e deve decidere. C'è chi "cerca l'Uomo" con le lampade ad olio e chi è Senza Nome e fa molta paura.
Poi c'è Naeratus: l'Arcano inesistente.

sabato 15 ottobre 2011

Buonanotte di salmastro.

Camminò a lungo dopo il suo ritorno. Il cielo che gli aveva regalato il respiro, ormai stava già dormendo. Nemmeno le rotaie ferite dalla ruggine e dalle lacrime erano riuscite a distoglierlo dal profumo del sale.
Infilò le cuffie alle orecchie e si diresse con passo sicuro verso dove tutti avrebbero saputo che sarebbe andato se gli fosse stata data la possibilità di scegliere. Stivali ai piedi.
Era l'unica anima nel silenzio e non aveva, per poco, una coda morbida.
Ma il rumore del cuoio lo faceva somigliare quasi a una donna.
Mi basta questo.” Fece finta di accendersi una sigaretta “Non mi serve esserlo.” La spense nella sabbia e sorrise “...Non mi serve averlo.” Leggeva libri di alchimia quando sfidò gli scogli bianchi.

Sento freddo...” I peli sulle gambe erano spine.
I capelli ricresciuti da un pezzo. L'ultima volta che li aveva tagliati sapevano di buono. Adesso, però, aveva deciso di portarli con l'odore del vento.

Spalancò le palpebre. Con le pupille, con le unghie, nel ventre...Avrebbe divorato qualsiasi cosa. Qualsiasi gesto. Carne. Parola. Sguardo. E i ricordi che graffiavano le guance. E quegli occhi che stupravano i suoi pensieri. La Terra della Luna aveva avuto un senso anche nelle notti di buio liquido, quando si ruba la vita e si abbandona per strada ogni logica.  E si accolgono i figli del dubbio.
Questa sera invece la notte proiettava anche le ombre...e parlava degli altri e di sé stessa.

“Dove sei?” si alzò di scatto. E iniziò a vomitare una corsa sul muro frangionde. “Dove sei andato?”
Da solo. Così solo non c'era mai stato. Così vuoto e così pieno. Così tutto.

Si frenò, colto dal tepore dell'inaspettato. Un gatto gli camminò incontro. Gli fece le fusa ai piedi di Stella Maris. Come se fosse stato il tramonto. Come se fosse stata l'alba. Come se fosse...la vostra tenebra è un'illusione per chi custodisce la luna.

Non ingannarmi...” Rideva. Respirava.
In bilico con le punte dei piedi tra gli elementi, giocava ad essere il fuoco...ma si sentì chiamare per nome.
Sapeva di pelo e di magia. Senza guardarlo glielo promise. Con il solo tono della voce. Con gli occhi chiusi, per confondere la luce. “Io...solo perché a modo mio ti amo. Io...te lo impedirò.”

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