L'Arcano inesistente.

Tra i Trionfi c'è chi è Matto e non sa dove stare. C'è chi è Appeso e deve decidere. C'è chi "cerca l'Uomo" con le lampade ad olio e chi è Senza Nome e fa molta paura.
Poi c'è Naeratus: l'Arcano inesistente.

giovedì 3 febbraio 2011

Per la nostra salute.

Fanno le campagne contro il fumo, per la nostra salute.
Fanno le campagne contro l'alcol, per la nostra salute.
Fanno le campagne a favore del preservativo. Va bene, non le fanno più, probabilmente per non ledere la sensibilità di chi si scandalizzerebbe a pensare che è meglio un preservativo oggi che un aborto o un malato di AIDS in più domani, ma insomma, comunque sia, lo facevano per la nostra salute.
Si preoccupano dei grassi insaturi, dei polinsaturi e degli additivi nelle salse dei fast food, per la nostra salute.
Potrei indicarne per ore di cose che fanno per la nostra salute. Posso anche azzardare un “sono d'accordo”, che io le appoggio le campagne per la nostra salute, credo nella comunicazione (come potrei non farlo?) se coerentemente seguita dai fatti.
Coerentemente. Questo è il punto.

Da 21 giorni il livello del PM10 (per gli amici, “polveri sottili”, yo fratello!) a Milano sta superando il limite fissato dalla legge: 50 mg al metro cubo. Non siamo a 51. In zona Città Studi siamo a 120. Più del doppio. Per la nostra salute.
Dunque, 120 mg al metro cubo zona Città Studi. Non basta? 130 mg al metro cubo zona Verziere. Non basta? 159 mg al metro cubo via del Senato. Più del triplo. Per ventuno giorni consecutivi.
Per la nostra salute si sono inventati il blocco delle auto la domenica.
La domenica a Milano non girano auto. Di per sé. Non serve il blocco delle auto per bloccare le auto, la domenica, a Milano.

Giovedì scorso passeggiavo in corso Buenos Aires. Ho sorvolato le vetrine, con l'occhio lungo. Ho avvistato una farmacia. Ci sono corsa incontro.
“Le mascherine antismog? Mi spiace. Non le abbiamo più quelle apposta della Chicco”. Ok, fa nulla. Passami le Pic anti-polvere. Qui si dice “Piutost che nient, l'è mei piutost”. Sono un cane a traslitterare. Spero passi il senso.
Ho vagato per mezza Milano travestita da bandito bianco. Come me, tanti altri. Piccole incognite nello smog, ci riconoscevamo solo dagli occhi e dalle mani. Sempre che non si indossassero i guanti. Stanno per proibire il burqa a Sesto. Noi indossavamo il burqa dell'anti-inquinamento. Il burqa del polmone e dell'apparato respiratorio. Per la nostra salute.

Lo smog sa di acido e ti attacca in gola. Ti viene da ringraziare di avere il raffreddore la sera, quando soffiando nel fazzoletto bianco, il muco esce nero, alla Armani. Alla moda. Milanese. Per la nostra salute.

Perché scrivo? È un po' che non lo faccio, prendendomi sul serio.
Prima ho sentito il sindaco, Signora Letizia Moratti, dichiarare che al Comune di Milano “sta a cuore la salute dei cittadini”.
Torno in Rete e leggo che sono previste anche ulteriori deroghe e zone finestra per il blocco di domenica prossima. Accorceranno il fermo del traffico anche la domenica, per intenderci. Per la nostra salute. Pare ovvio.

Oggi uscirò di nuovo. Con il mio burqa bianco. Girare mascherati è vietato per legge, senza volerne approvare di nuove. Mi aggrapperò alla scusante del Carnevale. Ormai è prossimo. “Sono travestita da persona che non vuole intossicarsi”. Valido, no? Alla fin fine, vendono i costumi da “piccolo mafioso” (ah! Le subculture!) - io lancio la moda della “persona che non vuole intossicarsi”.

Fermano il traffico la domenica perché ci hanno a cuore.
Ogni mattina, mezzogiorno, sera di un qualsiasi giorno lavorativo, un serpentone di macchine ferme al semaforo è sotto casa. Viaggiano a passo d'uomo. Per minuti lunghissimi. Per ore.
Ma non esistono i blocchi del lunedì, del martedì, del mercoledì, del giovedì, del venerdì. Nemmeno del sabato.
Nei condomini il riscaldamento si accende a tutta birra a metà ottobre, quando il fantastico microclima padano ci regala i gelidi 22 gradi centigradi all'ombra, e si spegne a fine aprile, mentre le finestre dei freddolosi restano aperte perché "qui fa troppo caldo".
Questa è la vostra ipocrisia. Quello che avete a cuore è la vostra faccia imbellettata davanti ai microfoni che io conosco bene, signori del traffico, paladini dell'aria. Non sapete nemmeno dove sta di casa, la nostra salute.
L'economia dello smog di Milano è quello che muove i vostri portafogli feriali. Lei no, non può e non deve fermarsi.
Così, quando si baserà solo sui becchini e le pompe funebri (chiaro: finché anche loro avranno un lavoro), capirete cosa bisognava fare. Questa volta, davvero. Per la nostra salute.

1 commento:

  1. Assolutamente d'accordo!!!
    E mi permetto di pubblicizzarlo linkandolo dal mio blog.

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