L'Arcano inesistente.

Tra i Trionfi c'è chi è Matto e non sa dove stare. C'è chi è Appeso e deve decidere. C'è chi "cerca l'Uomo" con le lampade ad olio e chi è Senza Nome e fa molta paura.
Poi c'è Naeratus: l'Arcano inesistente.

domenica 31 gennaio 2010

Naeratus, le ricorrenze ed i pensieri sconnessi

...Mi fosti cara, Piccola Veliera, ti ricordi l'approdo
tra rose in fiore e gigli immacolati in un mattino d'oro?
Tacendo vai, portando il sogno avvolto in questa triste sera,
non sia lontano il dì ch'io ti raggiunga, mia Piccola Veliera...
(Sulutumana, "Piccola veliera")



31 Gennaio. Un anno fa preciso preciso andavo a firmare per la mia casetta a Tallinn, in Estonia.
La proverbiale elasticità mentale estone mi ci avrebbe fatto dormire solo il giorno successivo, visto che avevo fatto richiesta per "a partire da febbraio"...

Bene, i quattro gatti che mi seguono e conoscono sanno perfettamente che mi sono spedita fin lassù per l'avventura più stravolgente della mia vita. L'Erasmus.
Gli altri gatti che iniziano a leggermi, lo avranno appena appreso e si prefigureranno la mia monotonia quando entro in argomento "Tallinn": non c'è scampo. Siete spacciati.

A quest'ora avevo in mano il contratto per il mio appartamentino in Kaupmehe 6: 50 metri quadri di ordine, pulizia e aroma d'incenso all'ibiscus - di cui mi drogavo rapita nell'enthusiasmos dal grande Vernel: il Dio del pulito.
Pazzesco. Un anno. E mi sembra ieri.
Il bello è che tutto quello che è successo prima del 28 gennaio 2009 mi sembra accaduto da eoni, mentre tutto quello che è stato nel mezzo sembra sia volato via, in un battito di ciglia, come se avessi vissuto una vita accelerata in cui tutto si susseguiva in tumulto. Ed è come se questo tempo me lo portassi al collo in una catena. Minuscolo e densissimo, mi soffoca pesando sul petto.
...Ma quand'è che si guarisce da questa malinconia?


p.s.: l'altro giorno stavo chiacchierando con un mio amico inglese, tornato da poco in patria.
Diceva che la prima cosa che gli è saltata in mente, mentre si aggirava per le strade della sua città, è stata di tingersi i capelli di viola.
Esattamente lo stesso gesto sconsiderato che feci io a luglio, al mio ritorno.
C'è qualcosa di sinistro in questa faccenda.

sabato 30 gennaio 2010

Naeratus, la "madrepatria" e la pigrizia:

Ottimo. Un'altra giornata di puro, rilassantissimo ozio al calduccio della finestra.


E' attestato ormai: dall'età della ragione (ma temo ancora prima) il sabato pomeriggio Naeratus crolla ed assume la stessa vitalità di un'ameba in letargo. Se c'è il sole poi, la situazione peggiora ulteriormente.
Pensare che sono scesa a casa perché a Milano:
1) Non riesco a studiare.
2) Non posso andare in palestra.

Risultato?
Sto diventando pazza perché mia madre è giunta al decimo “Ciao!!!” prima di uscire;
oggi non ho aperto libro, ed è una settimana circa che, vista la mia costanza nell'attività fisica, la cellulite sulle chiappe si riunisce in danze tradizionali ed intona canti di gloria al Signore.
Sto diventando l'emblema della pigrizia, altro che Arcano inesistente.


p.s.: Però ci sono aspetti profondamente positivi nello stare a casuccia! (...oltre a regnare indomita e sovrana sull'entropia che genera il mio passaggio; e fatta eccezione anche per la possibilità di insultare le pareti bianche nei momenti di picco down dell'umore...)
...dormire con il gatto;
andare a Lerici il sabato mattina, spulciare tra le bancarelle del mercato e fermarsi ore a guardare il mare;
preparare piatti di tofu mentre mio padre mi osserva con uno sguardo schifato, salvo poi chiedere il bis;
fare la cerimonia del tè recitando la parte del Gran Maestro anche se non c'è nessuno con cui bere – e costringere la zia a prenderne una tazza quando ti viene a trovare.

Naeratus, i gatti e gli scontri di civiltà:

Sono accoccolata al mio gattaccio rosso sul divano, come ogni sera. E' una bestiaccia morbidosa e mi segue dappertutto.

Si piazza sulle gambe mentre studio, si apposta ai piedi delle arpe per chiedermi di suonare, specie il pomeriggio, ama camminare davanti agli schermi di pc o tv che sia per sentirsi il pelo attratto dall'elettricità. La mattina piomba sul letto con un miagolio delicato ed assume la mia stessa posizione. Un gattone multitasking...ma quando si tratta della conquista serale del plaid, non si guarda in faccia a nessuno ed è guerra aperta.
Anzi, no. Logorante guerra di posizione: mosse tattiche per accaparrarsi porzioni maggiori di coperta calda.
Come adesso, la spunta sempre lui.
Ed io mi rassegno ad un futuro prossimo fatto di posizioni scomode, tunnel carpale quasi garantito e code pelose che sconfinano sulla tastiera.

Così è (se vi pare)!

Toh! Spunta un nuovo esserino nella blogosfera!

Oddio...”Nuovo” forse non è il termine esatto. Mi ritrovo ad aprire l'ennesimo spazio nella speranza di lasciarlo un po' più al quotidiano prosaico e di riuscire a relegare agli altri due bloggoli gli ambiti dei voli pindarici-amniotici-magmatici-poetici...e dei racconti di viaggio. Lo faccio in un periodo di estrema confusione mentale (quella mentale ha effettivamente dei periodi. Quella della mia stanza è una caratteristica fondamentale).
Un anno fa – faccio finta di non aver oltrepassato la mezzanotte mentre scrivo – partivo per l'esperienza più sconvolgente che la mia vita avesse provato fino ad allora. Ed adesso, a trecentossessantac...sei giorni di distanza mi ritrovo a fare i conti con i postumi dell'Erasmus. Tipo un enorme, gigantesco post-sbronza. Anche se (vergogna!) non mi sono ubriacata mai. Non del tutto almeno...
Ma sarò monotona, ne riparlerò poi...

Mesi che rimugino e sciorino pensieri tra le orecchie, penso sia il momento di darsi alla stesura del quotidiano e del banale, senza troppi lazzi apparenti. La mia vita, così come è, così come la vedo. Senza troppe bugie. Forse con qualche omissione. Io scrivo, come al solito. Se ci sarà qualcuno a leggermi, sarò contenta di non aver optato per lo sfogo gridato nei sacchetti del pane (dicono che aiuti. Ci credo poco.).
Se sarà addirittura apprezzato quel che scrivo, mi stupirò ancora una volta per la varietà dei gusti a questo mondo, con le loro simpatiche sfumature che digradano verso l'orrifico.

Manco a dirlo, il Comitato per il Nobel per la Letteratura non passerà da qui.
E nemmeno avanzo pretese di coerenza...sono un Acquario! Come motivazione penso possa bastare.