...Mi fosti cara, Piccola Veliera, ti ricordi l'approdo
tra rose in fiore e gigli immacolati in un mattino d'oro?
Tacendo vai, portando il sogno avvolto in questa triste sera,
non sia lontano il dì ch'io ti raggiunga, mia Piccola Veliera...
(Sulutumana, "Piccola veliera")
(Sulutumana, "Piccola veliera")
31 Gennaio. Un anno fa preciso preciso andavo a firmare per la mia casetta a Tallinn, in Estonia.
La proverbiale elasticità mentale estone mi ci avrebbe fatto dormire solo il giorno successivo, visto che avevo fatto richiesta per "a partire da febbraio"...
Bene, i quattro gatti che mi seguono e conoscono sanno perfettamente che mi sono spedita fin lassù per l'avventura più stravolgente della mia vita. L'Erasmus.
Gli altri gatti che iniziano a leggermi, lo avranno appena appreso e si prefigureranno la mia monotonia quando entro in argomento "Tallinn": non c'è scampo. Siete spacciati.
A quest'ora avevo in mano il contratto per il mio appartamentino in Kaupmehe 6: 50 metri quadri di ordine, pulizia e aroma d'incenso all'ibiscus - di cui mi drogavo rapita nell'enthusiasmos dal grande Vernel: il Dio del pulito.
Pazzesco. Un anno. E mi sembra ieri.
Il bello è che tutto quello che è successo prima del 28 gennaio 2009 mi sembra accaduto da eoni, mentre tutto quello che è stato nel mezzo sembra sia volato via, in un battito di ciglia, come se avessi vissuto una vita accelerata in cui tutto si susseguiva in tumulto. Ed è come se questo tempo me lo portassi al collo in una catena. Minuscolo e densissimo, mi soffoca pesando sul petto.
...Ma quand'è che si guarisce da questa malinconia?
p.s.: l'altro giorno stavo chiacchierando con un mio amico inglese, tornato da poco in patria.
Diceva che la prima cosa che gli è saltata in mente, mentre si aggirava per le strade della sua città, è stata di tingersi i capelli di viola.
Esattamente lo stesso gesto sconsiderato che feci io a luglio, al mio ritorno.
C'è qualcosa di sinistro in questa faccenda.
Nessun commento:
Posta un commento